9thLug

AIC Associazione Internazionale della Carità

L’A.I.C., è la più antica associazione laica della storia del volontariato. Le sue origini risalgono al 1617, l’anno in cui San Vincenzo De Paoli a Chatillon-les-Dombes (oggi Chatillon-sur-Chalaronne), per la prima volta, ha radunato un gruppo di donne e organizzato le loro prime iniziative d’assistenza alle famiglie povere della Parrocchia. A questo primo gruppo e a quelli che l’hanno seguito San Vincenzo ha dato il significativo nome di Carità.
Dopo la morte di San Vincenzo, le Carità si diffondono in molti paesi per merito dei Preti della Missione e delle Figlie della Carità. Così si sono create le Associazioni Nazionali, legate fra di loro con legami di collaborazione e coordinate dalla presidente delle associazioni francesi.
Recentemente nel 1971, le delegate di 22 associazioni, radunate in Assemblea Straordinaria, hanno votato il nuovo statuto e hanno adottato il nome di Associazione Internazionale della Carità (AIC). Nel decidere di mantenere nel nuovo nome il termine di “Carità”, i membri hanno voluto sottolineare la discendenza diretta dall’opera creata da San Vincenzo e la loro fedeltà all’insegnamento profetico del loro fondatore.
L’AIC è attualmente presente in numerosi paesi d’Europa, dell’America Latina e dell’America del Nord, dell’Asia e dell’Africa. Essa raggruppa 42 associazioni con più di 250.000 membri, tutti impegnati nello sforzo di far vivere, nei modi adatti al nostro tempo, il progetto fondamentale di Vincenzo De Paoli, loro fondatore: Contro la povertà, agire insieme.
In Italia l’Associazione è conosciuta come Gruppi di Volontariato Vincenziano (GVV) i quali sono presenti in tutte le Regioni e sono articolati in sezioni regionali, provinciali (o diocesane) e cittadine.
Svolgono il servizio caritativo soprattutto nei territori parrocchiali (è lo specifico dell’Associazione) o interparrocchiali, individuando i bisogni e le risorse, per realizzare in modo corretto gli interventi e per promuovere nella comunità l’animazione della carità in spirito di servizio ai poveri anche attraverso i “servizi speciali” gestiti direttamente o in collaborazione con altri. Il problema delle donne povere e in situazioni di emarginazione sono oggetto di particolare attenzione. Per assicurare una partecipazione e un servizio aggiornato e competente sono programmati (con obbligo di frequenza) corsi di formazione spirituale, culturale e specifici per i vari settori di intervento (centri di ascolto e di accoglienza, centri per donne in difficoltà, ospedali, centri anziani, ecc.).

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